Quanti di noi hanno sentito parlare della cosiddetta “sindrome primaverile”, ovvero di quella riduzione a tutto tondo della qualità delle performance sia fisiche che psichiche: a livello psichico si assiste a una sorta di inedia, un’indolenza che si traduce in una smorzata scintilla necessaria ad affrontare e svolgere le attività della vita quotidiana; fisicamente sembrano sempre mancare le energie necessarie per affrontare la giornata. In questo periodo non ottimale, tuttavia, si concentrano spesso i momenti cruciali di un intero anno! Iniziamo oggi un mini percorso in due puntate rivolto soprattutto ai giovani, così duramente colpiti nella loro sfera emotiva, scolastica e sociale durante questo anno di pandemia: nella prima parte affronteremo il discorso in modo generale, mentre la prossima settimana entreremo nel merito degli integratori e dei rimedi che potrebbero maggiormente servire per fornire un valido supporto.
Da più di due anni stiamo tutti vivendo una situazione completamente anomala a causa di ciò che ci ha colpiti: lavoratori senza un lavoro, moltissima gente a casa, famiglie in enorme difficoltà economica. Siamo, o almeno così sembrerebbe, quasi fuori dal tunnel e ora si sta riassaporando qualcosa di molto simile alla normalità, ma non possiamo dimenticare che per tutto questo periodo i ragazzi delle scuole sono stati tra i più coinvolti nelle misure restrittive; senza entrare nel merito della legittimità o meno di queste chiusure, è indubbio che i nostri figli hanno sofferto tremendamente l’isolamento e l’impossibilità di socializzare. Il contesto anomalo non ferma però l’incedere degli impegni scolastici e quindi quest’anno, come ogni anno, gli studenti vedono l’arrivo della primavera come l’inizio del periodo finale del loro anno “lavorativo” (ho sempre considerato lo studio, se fatto bene, con il giusto impegno e la giusta applicazione, come una attività lavorativa vera e propria), il momento nel quale concentrare i propri sforzi per prepararsi nel modo migliore al traguardo finale degli esami da sostenere prima del riposo estivo. E’ chiaro però che se mettiamo insieme i concetti espressi in questa premessa, contestualizzati in un momento psicologicamente tutt’altro che facile per la situazione sociale, ci rendiamo conto che può essere davvero difficile trovare la giusta spinta per dedicarsi allo studio in una stagione in cui prevalgono stanchezza mentale eindolenza. Affronteremo la questione da un duplice punto di vista, senza dare all’uno o all’altro una minore o maggiore importanza e rilevanza, e quindi senza suggerire un rimedio prima che un altro per agevolare l’interessato, perché di fatto le due sfere si compenetrano a vicenda e la scelta di approcciare un aspetto prima dell’altro può essere più propriamente conseguente a una scelta del singolo individuo:
• ASPETTO FISICO-ATTITUDINALE: calo di energia e stanchezza, riduzione della concentrazione, difficoltà a mantenere alto il livello di studio per un periodo prolungato
• ASPETTO PSICOLOGICO: ansia, irritabilità, tensione crescente, nervosismo, difficoltà a trovare lo stimolo a dare il massimo per l’ultimo sforzo
Premetto che non si dovrebbe forzare sé stessi oltre il livello che si è in grado di raggiungere né si dovrebbe pretendere da sé stessi quel che al momento non si può dare; è tuttavia chiaro che nella maggior parte dei casi assecondare il calo fisiologico delle performance non è possibile e rimandare ad altri momenti non è fattibile: per questa ragione si può cercare un aiuto scegliendo nella vasta gamma degli integratori alimentari (altrimenti definiti “nutraceutici”, ossia nutrienti in grado di esplicare azioni farmaceutiche); come sempre giova ricordare che le integrazioni in quanto tali sono sempre da intendersi come potenzialmente utili ma mai necessarie, e soprattutto non possono sostituire lo studio, la cura nella preparazione e lo svolgimento di tutti i compiti previsti.
Vediamo ora come poter trovare un utile e valido supporto, sempre sottolineando che le integrazioni in quanto tali sono sempre da intendersi come potenzialmente utili ma mai necessarie. I possibili rimedi potranno pertanto essere classificati, a seconda del meccanismo di azione e del bersaglio cui si riferiscono, in diverse categorie:
• INTEGRATORI PRO-ENERGETICI E VITAMINICI: non sono rimedi strettamente correlati alla questione-esami, ma possono generare un effetto benefico e propulsivo a tutto tondo. Non bisogna mai dimenticare che può essere meno semplice di quanto si immagini stabilire il confine tra deficit fisici e deficit psichici quando arriva il cambio di stagione: un essere umano è un tutt’uno e ridare slancio ed energia al fisico con integratori specifici quali per esempio Creatina, Carnitina, Arginina può determinare un aumento significativo della capacità di rendere a livello mentale; tali sostanze agiscono alimentando il ciclo di produzione di energia necessaria a livello fisico per sostenere i processi biologici. Spesso gli integratori pro energetici sono formulati associando queste sostanze ad altre che possano essere consumate, quali per esempio zuccheri a rapida assimilazione come le Maltodestrine. Allo stesso tempo, essendo le vitamine elementi essenziali al corretto svolgimento delle funzionalità fisiologiche, reintegrare il giusto apporto di tali nutrienti non può che generare beneficio all’intero organismo.
• INTEGRATORI PER AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE: contengono sostanze in grado di agire a livello cerebrale: tra questi i più utilizzati sono il GINSENG, l’ELEUTEROCOCCO (che del Ginseng comunemente noto è una variante molto simile) e la FOSFOSERINA. I primi due agiscono come stimolanti del sistema nervoso centrale, coadiuvando l’individuo nel trovare la giusta motivazione per affrontare le incombenze cui è chiamato (effetto “adattogeno”); non sono propriamente degli eccitanti ma possono indurre un aumento talora non controllato del tono dell’umore con comparsa di effetti indesiderati quali nervosismo, irritabilità e disturbi del sonno e del riposo. Queste sostanze vanno sicuramente assunte nella prima parte della giornata e certamente sono da evitare in pazienti in terapia con farmaci psico-attivi, siano essi antidepressivi o ansiolitici; altrettanta cautela andrà osservata verso pazienti con problematiche a livello cardiaco per effetto sul sistema nervoso autonomo (quello che regola le emozioni attraverso le cosiddette “catecolamine” quali Adrenalina e Serotonina), in grado di interferire sulla regolazione del battito cardiaco. La Fosfoserina è invece un amminoacido cui vengono attribuite svariate proprietà benefiche a livello mentale: ha un profilo di rischio molto basso ed è utilizzabile per tutti; la Fosfoserina non è ovviamente in grado di far superare un esame a chi non ha studiato o di produrre un soddisfacente risultato lavorativo ad un operatore che non si è applicato adeguatamente, ma è certamente indicata per aumentare le capacità cognitive, la memoria e la concentrazione, prerequisiti essenziali per l’ottenimento dei risultati di studio attesi: il superamento degli esami prima delle meritate vacanze estive!!!
• RIMEDI PER LENIRE ANSIA E AGITAZIONE: contengono sostanze di origine naturale in grado di “smorzare” (azione sedativa) oppure di “modulare” (azione sul tono dell’umore) le emozioni quando queste sono fuori controllo, al punto da creare disagio all’individuo e impedire di rendere al massimo delle proprie potenzialità. Quando si parla di sfera emotiva, si entra in un ambito tutt’altro che semplice perché la scelta del giusto approccio può essere complicata, e spesso la cosa migliore è mixare, dosando con cautela e attenzione, diverse sostanze. Accanto a sostanze calmanti assai note come BIANCOSPINO, PASSIFLORA, VALERIANA, ESCOLZIA, CAMOMILLA, MELISSA, ce ne sono altre come TRIPTOFANO e LACTIUM in grado di mimare l’azione fisiologica della Serotonina, nota come l’ormone dell’umore. Per fare un paragone facilmente comprensibile, soprattutto a chi ha almeno una quarantina d’anni, possiamo ricordare le vecchie radio con le due manopole, una per il volume (sostanze sedative) e una per la sintonia (sostanze serotoninergiche)…..agire in modo bilanciato su entrambe consentiva di regolare la sintonia al meglio per poi godere appieno e a pieno volume della nostra musica preferita!!!!
Scegliere un approccio piuttosto che un altro richiede una attenta analisi dell’individuo e di quali possono essere in prima battuta i deficit su cui scegliere di agire, senza mai dimenticare che un essere vivente è un tutt’uno di fisico e psiche e quindi non è assolutamente detto che un approccio possa essere giusto e uno sbagliato!!!
Comments