Siamo alle porte del periodo primaverile, in cui le temperature si alzano e le passeggiate all’aria aperta si allungano. Periodo dell’anno apprezzato da molti ma non da tutti… provate a chiedere ad una persona allergica cosa ne pensa!
Per capire come non farci fermare dall’allergia è fondamentale capire quali sono i meccanismi che determinano la reazione allergica.
Le manifestazioni allergiche dipendono dalla presenza di elementi definiti allergeni. La natura degli allergeni permette di distinguere le allergie in croniche o stagionali. Per esempio le più frequenti allergie stagionali sono dovute alla fioritura di determinate piante che quindi limitano la presenza dell’allergene ad un determinato periodo dell’anno. Le allergie croniche sono più spesso determinate dal contatto con allergeni come: alimenti, sostanze chimiche, tessuti, pelo degli animali, acari… E quindi no, le allergie non compaiono solo in primavera!
Di fatto l’allergia non è altro che una risposta eccessiva del nostro sistema immunitario nei confronti di allergeni, sostanze che sono apparentemente innocue ma che il sistema immunitario riconosce come pericolose. Non necessariamente si nasce allergici, spesso lo si diventa, ma come?
Come si sviluppa un'allergia
Lo sviluppo dell’allergia avviene in due fasi ben distinte.
La prima fase del processo allergico è la sensibilizzazione. Durante questa fase, l’allergene entra in contatto con l’organismo attraverso gli occhi, la mucosa nasale, la mucosa orofaringea o la cute ed incontra i linfociti, le cellule del sistema immunitario. I linfociti come conseguenza di questo contatto producono degli anticorpi specifici chiamati Immunoglobuline E, comunemente conosciuti come IgE. Le IgE vengono rilasciate nel circolo sistemico e aderiscono sulla membrana dei mastociti, cellule specifiche del sistema immunitario che hanno il compito di memorizzare e permettere l’intervento delle difese immunitarie al primo contatto con un patogeno esterno in modo da eliminare questo patogeno prima che possa causare danni all’organismo. La fase di sensibilizzazione generalmente è asintomatica e quindi è difficile capire quando avviene.
In un secondo momento, differente dalla fase di sensibilizzazione, avviene la vera e propria risposta allergica, la seconda fase del processo. L’allergene entra in contatto con l’organismo per la seconda volta. In prossimità della zona di contatto incontra i mastociti; questo incontro avviene in tutti noi, la differenza per i soggetti allergici è che l’allergene incontra dei mastociti particolari, quelli che hanno legato sulla loro superficie le IgE specifiche che permettono di riconoscere l’allergene come un pericolo. Questo legame determina il rilascio di molecole, i mediatori infiammatori, la più famosa delle quali è l’istamina. Il rilascio di istamina induce nell’individuo una serie di reazioni come ponfi a livello della cute, occhi arrossati e pruriginosi, compromissione a carico dell’apparato respiratorio dovuto a eccessiva produzione di muco, ostruzione nasale e broncocostrizione.
Come ridurre la sintomatologia allergica
Per ridurre la sintomatologia allergica servirebbe che il soggetto allergico evitasse per quanto possibile il contatto con l’allergene, ma è ovvio che non sempre questo è possibile, è quindi necessario cercare di ridurre gli effetti.
Rimedi preventivi alle allergie
Esistono dei rimedi preventivi che fungono da barriera fisica nei confronti dell’allergene e sono utili per evitare il contatto diretto con l’organismo. L’esempio più semplice e ovvio di un rimedio preventivo è l’utilizzo dei guanti per il contatto con sostanze allergizzanti. Nel caso delle allergie stagionali a carico delle mucose nasali esistono dei filtri simili a tamponi da inserire nelle narici utili per quando un soggetto allergico esce di casa o si reca in ambienti con un alto rischio di contatto con allergeni; oppure esistono anche degli spray a base di idrocolloidi che hanno potere filmante sulla mucosa nasale con funzione di barriera. In commercio sono disponibili anche colliri e spray nasali che contengono molecole in grado di agire sui mastociti così che non liberino istamina, le più note sono il sodio cromoglicato e il nedocromile sodico.
Rimedi sintomatici
Una volta che viene rilasciata istamina durante il processo allergico, è necessario intervenire con rimedi sintomatici. L’ efficacia degli antistaminici è determinata dal blocco dell’interazione tra la molecola di istamina e i suoi recettori specifici chiamati recettori H1. Interrompendo il legame di istamina con il recettore H1, si evita che si scateni la reazione infiammatoria che determina i sintomi.
I rimedi sintomatici possono essere sistemici oppure topici e vengono scelti in funzione della severità della reazione.
Rimedi topici
I rimedi topici sono classificabili in: colliri, spray nasali e pomate. Generalmente colliri e spray nasali contengono oltre a molecole antistaminiche anche molecole vasocostrittrici così da bloccare la lacrimazione e ridurre il rossore a carico degli occhi e la rinorrea a carico della mucosa nasale. Le pomate utilizzate solitamente contengono antistaminici per la gestione della sintomatologia pruriginosa e dove non basta vengono utilizzati i cortisonici, attivi nella riduzione della risposta infiammatoria (calore, rossore, gonfiore, dolore).
Basti pensare ad una puntura di zanzara, spesso la sintomatologia dura per poco tempo ma se il fastidio permane si può trattare con una semplice crema per ridurre il prurito, il rossore e il gonfiore.
Rimedi sistemici
L’utilizzo di farmaci sistemici viene preso in considerazione ove i rimedi topici risultano essere poco efficaci oppure se vi è la combinazione di diversi sintomi.
Negli anni i farmaci antistaminici hanno subito una evoluzione ed un miglioramento. Infatti i primissimi farmaci antistaminici utilizzati, detti di prima generazione, agiscono a livello dei recettori H1 in modo non selettivo e quindi anche a livello del sistema nervoso centrale determinando degli importanti effetti collaterali come sedazione, sonnolenza e deficit dell’attenzione. Queste molecole sono ormai poco utilizzate come rimedi sistemici ma si trovano per lo più come rimedi topici.
Con l’avvento degli antistaminici di seconda generazione si è aumentata la selettività della molecola così da ridurre gli effetti collaterali centrali. Le molecole più rinomate sono cetirizina, desloratatina e bilastina.
L’ultima generazione di antistaminici, la terza, ha la maggior selettività sui recettori H1 annullando totalmente l’effetto sedativo e i più noti sono levocetirizina e fexofenadina.
Le reazioni allergiche frequenti necessitano di un approfondimento diagnostico in modo da poter individuare l’allergene responsabile e valutare un trattamento specifico con il proprio medico. I test più comuni sono i prick test o il dosaggio delle IgE specifiche attraverso esami del sangue.
L'asma
Una sintomatologia allergica grave a carico del sistema respiratorio non va mai ignorata, in caso di frequenti recidive può diventare asma allergica che spesso è reversibile.
È necessario fare attenzione perché esistono varie tipologie di asma, di diversa origine: non tutte hanno origine o insorgono a seguito di allergia.
L’asma è una malattia infiammatoria che determina una ostruzione a carico dei bronchi. L’asma si manifesta con difficoltà respiratorie, tosse, senso di oppressione a carico del torace e un “fischio” durante l’atto respiratorio; non sempre questi sintomi compaiono contemporaneamente e non sempre la presenza di uno di questi determina la diagnosi di asma.
Il trattamento dell’asma avviene sotto controllo medico con l’uso di farmaci sotto forma di aerosol principalmente con azione broncodilatatoria e/o cortisonica.
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