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Farmacia Visini

SENTIRE BENE PER SENTIRSI MEGLIO

L’udito è uno dei nostri cinque sensi e come tale è importantissimo per vivere a pieno la vita. È un bene prezioso che ci permette di ascoltare i suoni, le voci e anche i rumori e di muoverci nello spazio intorno a noi in modo più semplice, sicuro e consapevole. L’apparato uditivo è a tutti gli effetti il nostro principale strumento, anche se ovviamente non l’unico, per orientarci e direzionarci nel mondo esterno, anche per il ruolo fondamentale che l’orecchio riveste nel mantenimento dell’equilibrio. Tale apparato è inoltre un insostituibile alleato nel mantenere le nostre relazioni sociali: non sentire o sentire male induce un profondo malessere dovuto al crearsi di uno stato di isolamento.


MECCANISMO D’AZIONE DEL PROCESSO UDITIVO

Il meccanismo attraverso cui “sentiamo” è straordinariamente complesso.

Le onde sonore, che sono vibrazioni che si propagano nell’aria, entrano dall’orecchio e, grazie ad una serie di processi in successione, generano impulsi nervosi che giungono alla corteccia cerebrale e vengono tradotti in suoni che risultano riconoscibili se il nostro cervello li ha sperimentati e immagazzinati nella memoria.

Il processo dell’udito coinvolge ogni parte dell’orecchio.

L’orecchio esterno, costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo, riceve le onde sonore.

Le vibrazioni di queste onde vengono quindi trasmesse all’orecchio medio grazie alla membrana del timpano.

Questo porta a sua volta al movimento dei tre ossicini martello, incudine e staffa.

Si arriva infine all’orecchio interno, dove gli ossicini toccano una struttura chiamata coclea, contornata da cellule ciliate, il cui movimento attiva i recettori nervosi, che trasformano questi segnali meccanici in elettrici; tali segnali elettrici vengono infine trasmessi al cervello attraverso il nervo acustico.

Nel lobo temporale del cervello avviene la loro interpretazione, che consente infine di “sentire” il suono.


CLASSIFICAZIONE 

Quando le capacità uditive sono compromesse (con livelli di gravità differenti) si parla di IPOACUSIA, che può essere presente dalla nascita (“Ipoacusia congenita”) oppure può manifestarsi nel corso della vita, peggiorando in modo significativo con l’avanzare dell’età (“Presbiacusia”); in questo caso, i primi segnali uditivi che vengono meno sono quelli acuti, come le voci femminili o dei bambini, ma anche il trillo del telefono o il campanello di casa; questo genera una condizione di difficoltà che rischia di gettare chi ne è colpito in una condizione di isolamento sociale molto spiacevole. 

Il deficit uditivo può essere classificato principalmente in base a due diversi criteri: la tipologia delle cause che lo inducono e l’intensità con cui si manifesta.

Relativamente alle cause, l’ipoacusia può essere di diverso tipo:

  • TRASMISSIVA: è causata da un difetto di conduzione del suono lungo la complessa sequenza di step che abbiamo descritto sopra; un tappo di cerume o del liquido depositato in conseguenza di una infezione possono dare origine a un deficit uditivo di questo tipo

  • NEUROSENSORIALE: causata da un danno subito dalle vie nervose o dalle cellule ciliate della coclea, può indurre perdita di percezione dei suoni più deboli

  • PERDITA UDITIVA MISTA: il deficit sensoriale è causata da un mix dei precedenti fattori


In base, invece, all’intensità, l’Ipoacusia può essere determinata con un test uditivo misurando il deficit in decibel (dB):

  • LIEVE (deficit acustico tra 25 e 39 dB)

  • MODERATA (deficit tra 40 e 69dB)

  • GRAVE (deficit tra 70 e 89dB)

  • SORDITA’ (deficit superiore a 90dB)


CAUSE

Diverse possono essere le cause alla base dell’insorgenza di un deficit acustico: dal tappo di cerume alla perforazione della membrana timpanica, fino alle infezioni (soprattutto se recidivanti e non trattate in modo adeguato) e ai traumi acustici. A queste cause che si possono manifestare in individui sani senza una particolare predisposizione e senza sordità congenita, si possono associare condizioni congenite o sindromi come la Sindrome di Meniere (associata a vertigini e acufene) o il Neurinoma acustico. 


RIMEDI 

Se è vero che il progressivo peggioramento delle capacità uditive può comportare un aumentato rischio di isolamento dell’individuo che si chiude in sé stesso, andando parallelamente incontro a un aumentato rischio di deficit cognitivi, è altrettanto vero che provare a ridurre questi deficit con l’aiuto di apparecchi acustici può migliorare in modo molto significativo la qualità di vita.

L’utilizzo di apparecchi acustici, a seguito di visite quanto più precoci possibili, può rallentare il decadimento cognitivo migliorando in modo straordinario la qualità di vita. 

In Italia, a fronte di circa 7 milioni di casi documentati di ipoacusia, solo un decimo utilizza apparecchi acustici: questo dato fa pensare che probabilmente, per una serie di ragioni, tra le quali un po' di imbarazzo e vergogna, nonostante le indicazioni specialistiche, non si dà abbastanza importanza all’uso di questi rimedi. Non bisogna dimenticare, invece, che indossare apparecchi acustici laddove ci siano le indicazioni a farlo, porta una serie di vantaggi: miglioramento della vita sociale e riduzione dell’isolamento; riduzione dello sforzo mentale e aumento della capacità di comunicazione e maggiore attenzione e concentrazione. 

Quali sono le diverse tipologie di apparecchi acustici utilizzabili?

  • RETROAURICOLARI: sono la soluzione più idonea per i casi di ipoacusia più gravi. Sono costituiti da due parti, un guscio che racchiude la parte elettronica e una chiocciola da inserire nell’orecchio, collegate tra loro da un tubicino in silicone.

  • PRETIMPANICI: sono apparecchi praticamente invisibili, collocati nella profondità del condotto uditivo; nonostante le ridottissime dimensioni, garantiscono una eccellente qualità 

  • ENDOAURICOLARI: si tratta di apparecchi molto discreti, inseriti direttamente nel condotto auricolare, costituiti da una chiocciola che comprende al suo interno anche la componente elettronica; il guscio viene realizzato su misura sulla base dell’orecchio del paziente, perché è indispensabile che le dimensioni siano assolutamente perfette.


La tipologia più idonea caso per caso verrà indicata dai tecnici specializzati previa visita e colloquio approfondito con il paziente.


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