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IL MONDO DEL FARMACO



È una sostanza in grado, una volta assimilata dall’organismo attraverso una delle sue parti (sistema parenterale, via orale, rettale, transdermica, sublinguale, …), di interagire con uno o più recettori (AZIONE) determinando una o più conseguenze (REAZIONE).


FARMACO →AZIONE →REAZIONE


↓ ↓


POSITIVA NEGATIVA → Effetti Imprevedibil → Effetti Prevedibili


↓ Ø Tollerabili Ø Non Tollerabili


Effetto Farmacologico → ESITO della TERAPIA



SCEGLIERE DI CURARSI

Si sceglie di affrontare le possibili reazioni avverse per ristabilire la cosiddetta “OMEOSTASI” (cioè quella che si potrebbe definire la condizione fisiologica)


Ø A volte si sceglie il MALE MINORE: una cura può (non necessariamente!) portare con sè una serie di conseguenze non gradevoli, dal semplice disturbo (bruciore o acidità di stomaco in conseguenza di antinfiammatori o disturbi intestinali per cure antibiotiche) a situazioni difficili da sopportare (basti pensare alla perdita di capelli nelle spesso necessarie chemioterapie) fino alle cosiddette “malattie iatrogene”, cioè scatenate da cure e farmaci (negli USA, dove molti FANS sono comunemente venduti nei drugstore, il tasso di queste patologie è molto elevato, soprattutto a carico del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio): ciò nonostante tale cura può essere imprescindibile.


Ø Non esiste il farmaco INNOCUO: più in generale non esiste niente di innocuo se questo qualcosa è dotato di una qualsivoglia azione.



CLASSIFICAZIONE DEI FARMACI

Etici da prescrizione (Obbligo di ricetta medica: cosa comporta?)

SOP (Senza Obbligo di Prescrizione), prodotto di consiglio dal farmacista

(Over The Counter = Farmaci da banco, di libera vendita da parte del farmacista, ma soprattutto di libero acquisto dal paziente-cliente)


SUGLI OTC LA LEGGE NON IMPONE


ALCUN CONTROLLO DA PARTE DI PERSONALE PROFESSIONISTICO


DEL SETTORE SANITARIO (MEDICO O FARMACISTA)



MA


L’ USO NON CORRETTO


↓ ↓


USO IMPROPRIO ABUSO


↓ ↓


MALATTIE IATROGENE


RUOLO DEL FARMACISTA: per OTC e SOP à GUIDA


Scelta del farmaco

Scelta della forma farmaceutica più idonea (es: antidolorifici nelle forme fast e sublinguali: quale? Perché?)


Corretta assunzione (Come? Quando? Perché?): in questo ambito il ruolo del farmacista si estende evidentemente anche ai farmaci con obbligo di prescrizione medica



FARMACI PIU’ USATI OTC/SOP E RELATIVO USO SCORRETTO:

Le categorie di farmaci più usati sono:

  • ANTIDOLORIFICI e ANTINFIAMMATORI

  • LASSATIVI e DIMAGRANTI

  • RINOLOGICI/VASOCOSTRITTORI

  • FLUIDIFICANTI e/o SEDATIVI per tosse ecc.

  • RIMEDI OCCASIONALI PER PATOLOGIE STAGIONALI


Un abuso oppure l’uso a sproposito di farmaci di queste categorie può causare una serie di problemi, soprattutto gastrointestinali, allergici, respiratori e di desensibilizzazione a carico delle mucose sia del naso che dell’intestino; inoltre si può incorrere nella prima e più immediata conseguenza, cioè l’INSUCCESSO TERAPEUTICO, con allungamento dei tempi di guarigione e peggioramento dei sintomi.


Infatti l’errore più comune alla base di un abuso è l’esigenza di GUARIRE SUBITO (curare il problema è diverso da eliminare i sintomi).


Gli errori più comuni per un uso a sproposito possono invece essere:


  • AUTODIAGNOSI

  • SFIDUCIA nell’INTERLOCUTORE (medico o farmacista)

  • “PASSAPAROLA ”


Nel corso di questi ultimi anni a titolo personale ho potuto notare un aumento del numero di persone che assumono nei confronti dei farmaci (medicina “allopatica”) un atteggiamento estremo:


I CONTRARI A OLTRANZA

Attenzione alle terapie della medicina alternativa (medicina “omeopatica”, medicina cinese, medicina olistica,…): sono una cosa seria e vanno affrontate seriamente (NO agli specialisti improvvisati, NO al “fai da te”, NO alle magie di moda).


È un luogo comune assai diffuso ma altrettanto falso che il “naturale” fa bene ed è innocuo, mentre tutto ciò che è “chimico” è dannoso ed è da evitare quanto più possibile.


Attenzione a non sottovalutare piccole problematiche per la convinzione che le medicine fanno male, si rischiano malattie più serie e tempi di guarigione più lunghi.


I “MEDICINA-DIPENDENTI”

L’esigenza di assumere una medicina ad ogni minimo disturbo può essere pesantemente condizionante: se sono convinto di dover prendere qualcosa per poter stare bene, allora devo prendere qualcosa, altrimenti difficilmente guarirò, almeno non in tempi accettabili. Anche se all’apparenza può sembrare assurdo, il cosiddetto “effetto placebo” ha un notevole riscontro pratico ed una validità scientifica, confermata dagli studi sull’efficacia dei farmaci.


Sulla base di queste considerazioni appare a mio modo di vedere evidente che è necessario un APPROCCIO CRITICO: non si deve nè credere a tutto per forza, nè rifiutare il consiglio a priori, anche se questo va contro le convinzioni acquisite.


Un esempio eclatante è rappresentato dalla facoltà del paziente-cliente di scegliere autonomamente tra farmaci equivalenti (specialità-generico): la scelta può essere guidata, ma la decisione finale deve essere libera e possibilmente consapevole.


Chiedere e chiedersi i perché di un consiglio è lecito e consigliabile: aiuta a crescere, anche il farmacista.


ANTIBIOTICI

Farmaci indicati per la cura di malattie causate da infezioni di natura batterica;


la condizione ideale per una corretta prescrizione sarebbe la realizzazione del cosiddetto ANTIBIOGRAMMA su colture batteriche, per selezionare a quali antibiotici i batteri sono sensibili e verso quali essi sono invece in grado di sviluppare resistenza. Questa procedura risulterebbe però poco attuabile da un punto di vista pratico: qualsiasi infezione diagnosticata richiederebbe, prima di essere trattata con farmaci, un esame microbiologico che confermi la diagnosi ed indirizzi la terapia.


Per curare in modo quali/quantitativamente appropriato un’infezione batterica, opportunamente diagnosticata (da un medico!!), si consiglia di tenere in considerazione due parametri fondamentali:


Lo SPETTRO D’AZIONE, cioè su quali batteri è attivo un determinato antibiotico.


La RESISTENZA BATTERICA, cioè la capacità,da parte dell’agente patogeno (il batterio), di mutare e di resistere.


Da un punto di vista strutturale, le molecole sono appositamente studiate e modificate allo scopo di ottenere farmaci ad ampio spettro d’azione (quindi farmaci versatili) dotati della capacità di combattere le resistenze batteriche. Allo scopo di ottimizzare questa strategia, si è anche arrivati ad associare due principi attivi nello stesso farmaco: l’uno attivo contro il batterio, l’altro con funzione di “difensore” del primo principio attivo, cioè finalizzato a combattere le eventuali resistenze.


Da queste serie di considerazioni si deduce che gli antibiotici devono essere usati solo a ragion veduta; un uso non appropriato potrebbe generare una serie di conseguenze:


  • non si risolve il problema, cioè non si guarisce.

  • in caso di malattie recidivanti (sintomi che regrediscono ma poi ritornano) si complicano le scelte terapeutiche: ha senso utilizzare un antibiotico? E se si, quale posso usare?

  • l’abuso su larga scala può portare ad una mutazione e resistenza batterica (pericolosa nel caso di patologie stagionali ad ampia diffusione)


Un’infezione batterica deve essere completamente eradicata.

Ritornando al concetto di guarigione e non solo di regressione o scomparsa dei sintomi, è opportuno ricordare che molto spesso le infezioni batteriche (sintomatiche, non latenti, quindi diagnosticabili tramite visita medica) devono essere curate associando all’antibiotico, che cura le cause della malattia, uno o più farmaci che hanno lo scopo di curare o controllare i sintomi che l’infezione ha scatenato (bronchiti o ascessi dentali sono esempi eclatanti).


L’eventuale rapida regressione dei sintomi non implica la sospensione della terapia antibiotica, che deve essere continuata sino al termine prescritto dal medico.


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