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LA NUTRACEUTICA: GLI INTEGRATORI ALIMENTARI COME ALLEATI DI BENESSERE

“Dottore, ma che differenza fa se per il tal disturbo assumo questo prodotto piuttosto che l’altro? Ho visto alla pubblicità che funziona benissimo, posso prenderlo tranquillamente, no?!?!? In fin dei conti, è un integratore, non è mica un farmaco, non fa male! Ma per quanto devo andare avanti a prenderlo? Non si dice che gli integratori devono essere presi solo per un periodo di tempo limitato o comunque a cicli?”

Sempre più spesso, nel corso delle giornate di lavoro in farmacia, capita di sentire domande come queste: infatti, uno dei settori in maggior crescita nell’ambito del panorama farmaceutico, ovvero di ciò che si può trovare nelle farmacie, utile a prendersi cura di sé e delle proprie problematiche di salute, è quello della cosiddetta NUTRACEUTICA: questo termine, coniato sul finire degli anni ‘80 del secolo scorso dall’unione di elementi quali la Nutrizione e le Proprietà Farmaceutiche, fa riferimento a quel novero sempre più ampio di prodotti nutrizionali (i ben noti Integratori alimentari) in grado di esercitare sul corpo una azione benefica, controllando o ripristinando funzionalità fisiologiche. In altre parole, i prodotti nutraceutici sono alimenti in grado di curare l’organismo e aiutarlo nel mantenimento di un corretto stato di salute.

La differenza tra Nutraceutica e Fitoterapia

Prima di addentrarci nel vivo della questione, è importante chiarire un paio di punti.

Premessa iniziale d’obbligo è, infatti, che non si deve fare confusione tra Nutraceutica e Fitoterapia, ovvero l’insieme dei prodotti di origine completamente vegetale (le cosiddette Droghe vegetali), utilizzati in ambito farmaceutico per le loro ben note proprietà curative. Molti Nutraceutici contengono anche sostanze vegetali, mixate con vitamine, minerali ed altri componenti nutrizionali per costituire il prodotto finito, ma quando si parla di Nutraceutica non si sta assolutamente contrapponendo il NATURALE con il FARMACO DI SINTESI (il tanto famigerato “chimico”). Ci sono, oggettivamente, molte idee confuse al riguardo, e spesso si tende a pensare che il farmaco di sintesi sia più dannoso e crei maggiori effetti collaterali di ciò che è naturale. Queste sono, ovviamente, credenze false e non fondate su elementi reali. Innanzitutto, bisogna sottolineare che ciò che ha una AZIONE determina necessariamente una SERIE DI REAZIONI: nulla di ciò che agisce sul corpo umano può dirsi privo di reazioni, tanto attese quanto potenzialmente avverse. Inoltre va ricordato che le proprietà curative delle droghe vegetali sono dovute alla presenza di componenti la cui struttura chimica, chiaramente identificata, è tale da combinarsi con recettori-bersaglio presenti nell’organismo; tali recettori altro non sono se non elementi strutturali presenti in determinati organi o tessuti, la cui attivazione, a seguito di combinazione con farmaci o droghe vegetali, stimola risposte specifiche nel corpo umano. Facciamo un esempio piuttosto noto: potremmo citare l’azione sedativa e tranquillante di una pianta quale la Valeriana, che presenta un componente principale, l’Acido Valerenico, la cui struttura chimica gli consente di combinarsi con recettori presenti lungo le fibre nervose del sistema nervoso, gli stessi recettori con cui si combinano le Benzodiazepine, i farmaci ansiolitici e tranquillanti più noti e diffusi; da qui la spiegazione delle proprietà curative di tale droga vegetale.

Naturale o omeopatico

Un altro dei principali fraintendimenti e luoghi comuni da chiarire, pur senza approfondirlo perché non è questo il contesto e soprattutto non è minimamente la mia specializzazione, è il seguente: NATURALE e OMEOPATICO non sono sinonimi e non fanno assolutamente riferimento alla stessa categoria di prodotti. L’Omeopatia è una parte della medicina che ha un razionale del tutto differente rispetto alla cosiddetta medicina tradizionale, definita Allopatica: grossolanamente, in modo assolutamente non esaustivo, possiamo dire che la medicina omeopatica si basa sul concetto che “simile cura simile” (dal greco Homeos , che significa uguale, e Pathos, ovvero la malattia), mentre la medicina allopatica tradizionale utilizza rimedi che sono diversi rispetto alla natura della malattia (sempre dal greco Allos , che significa diverso, e Pathos). Inoltre, i rimedi omeopatici vengono preparati con diluizioni tali da creare delle concentrazioni molto molto basse della sostanza attiva presente, differentemente dalla medicina allopatica (sia essa di sintesi o fitoterapica o ancora nutraceutica) che si fonda sull’effetto massa e sulla correlazione diretta dose-effetto. Due mondi completamente differenti, non comparabili e non assimilabili. 

Il prodotto nutraceutico: una definizione

Abbiamo quindi già definito, paradossalmente, molto di cosa sia un Nutraceutico, chiarendo per esclusione cosa non è:

  • Non è un farmaco di sintesi (anche se ovviamente il suo allestimento richiede processi produttivi)

  • Non è un prodotto naturale e/o vegetale (o quanto meno, non è solo questo)

  • Non è un prodotto omeopatico

  • Non è un prodotto privo di effetti avversi e innocuo (anche se il profilo di sicurezza è assai elevato)

Un PRODOTTO NUTRACEUTICO è pertanto una associazione di elementi nutrizionali che agiscono interagendo con strutture bersaglio del nostro organismo, interferendo in modo positivo con processi biochimici fisiologici al fine di determinare un effetto benefico per il paziente, sia da un punto di vista preventivo che curativo.

Quali possono essere le categorie di prodotti nutraceutici più comuni e diffusi? Vediamone solo alcuni:

  • Integratori vitaminici e minerali: il ricorso a questi prodotti è probabilmente una delle abitudini più note e di uso comune, ma non si deve dimenticare che anche in questo ambito la compresenza di stimolanti e attivatori dei processi metabolici di produzione di energia (la “benzina” del corpo umano) può essere molto utile ma al contempo può interagire con terapie in atto ed essere perciò non del tutto idonea per alcuni pazienti.

  • Integratori per il controllo delle dislipidemie (quindi degli eccessi di colesterolo) e dei disordini metabolici. A questa categoria appartengono tutti i preparati contenenti Monacolina K e Acidi grassi polinsaturi, molto utili per il trattamento degli eccessi di Colesterolo, soprattutto per quelle categorie di pazienti con valori border-line (non elevatissimi) o che soffrono in modo particolare gli effetti avversi delle terapie farmacologiche con Statine. La Monacolina K è un perfetto esempio di sostanza Nutraceutica: derivata dal riso rosso fermentato, è in grado di inibire la produzione di colesterolo endogeno interagendo a livello epatico con lo stesso enzima su cui agiscono le statine.

  • Integratori per ripristinare le corrette funzionalità dell’apparato digerente: sono prodotti volti a trattare disturbi tanto a livello gastrico (la sindrome da Reflusso gastroesofageo e alcune gastriti) quanto a livello epato-biliare (depurativi ed eupeptici – la dispepsia è la non corretta funzionalità del processo digestivo degli alimenti introdotti dalla dieta) e intestinale (probiotici e prebiotici per rivitalizzare e mantenere viva la flora batterica, ma anche regolarizzatori della motilità e funzionalità evacuativa)

  • Integratori per i disturbi del sonno (principalmente contenenti Melatonina, in diverse forme farmaceutiche ma anche, ora di nuovo, in diversi dosaggi) e dell’umore: si tratta di una categoria di prodotti nei quali alle sostanze fitoterapiche storicamente impiegate (Valeriana, Passiflora, Biancospino, Escolzia, Rhodiola per citare gli esempi più noti) vengono associati composti di recente scoperta (per esempio il Lactium, sostanza dotata di spiccata attività serotoninergica- ricordiamo che la Serotonina è l’ormone del buonumore) in grado di indurre benefici alle funzionalità neurologiche del sistema nervoso autonomo deputato al controllo degli stati emotivi.

  • Integratori per i disturbi neurologici: in questo caso si fa riferimento alle funzionalità del sistema nervoso che innerva l’apparato muscolo-scheletrico; esistono diversi disturbi (uno dei più noti e comuni è la sciatalgia, infiammazione del nervo sciatico con dolori e fastidi che dalla zona lombare si diramano lungo gli arti inferiori) curati associando prodotti nutraceutici (contenenti vitamine del gruppo B, Acido Alfa-Lipoico e AcetilCarnitina) ad antinfiammatori per contrastare la fase acuta.

  • Integratori per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie (cistiti): si tratta di prodotti contenenti diverse sostanze, quali D-Mannosio, che è uno zucchero, estratti del Mirtillo rosso e ceppi probiotici, utilizzabili sia per il trattamento iniziale di disturbi di moderata intensità, sia per coadiuvare terapie antibiotiche in essere, sia per prevenire recidive in pazienti particolarmente predisposti. 

L’elenco potrebbe proseguire.

Trattandosi di Integratori alimentari, normalmente si tende a considerare l’uso di questi prodotti come qualcosa di utile ma non indispensabile, un supporto che può dare benefici, ma di fatto non un trattamento da cui non poter prescindere. Ma questo approccio è corretto anche se si parla di Nutraceutica? La risposta più corretta a mio parere è (come spesso capita) DIPENDE, nel caso specifico dalla categoria terapeutica in cui i prodotti in questione si collocano. Il razionale d’utilizzo dei prodotti nutraceutici segue gli stessi criteri dei farmaci di cui mimano l’azione. Se infatti l’uso di questi prodotti è finalizzato al ripristino di funzionalità fisiologiche non corrette (metabolismo, sonno, umore, neuropatie), è chiaro che  vanno considerati alla stessa stregua di una terapia farmacologica: la loro assunzione non può essere sospesa, almeno fino a che non è stato completato il ciclo previsto, se si tratta di un disturbo acuto (un dolore neuropatico o una infezione delle vie urinarie, ad esempio); se invece si tratta di trattamenti di controllo per disturbi cronici (ad esempio il Colesterolo), l’assunzione dovrà essere mantenuta senza interruzione….esattamente come accade nel caso delle terapie farmacologiche. 

Se dunque dobbiamo considerare questi prodotti dei veri e propri rimedi in grado di dare benefici e correggere disfunzioni dell’organismo, pur avendo un eccellente profilo di sicurezza, prima di acquistarli e assumerli è bene sempre chiedere consiglio al medico o al farmacista. 


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