Come ogni anno, la stagione fredda sta arrivando e, con essa, le più comuni patologie invernali causate da batteri e virus. Ma quando parliamo di questi microrganismi sappiamo davvero cosa sono? Sappiamo quali sono le principali differenze in termini di struttura e di replicazione per la loro sopravvivenza? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande in modo da poter affrontare al meglio eventuali infezioni da parte di questi microrganismi nel corso dell'inverno.
Batteri e virus sono microrganismi estremamente diversi tra loro.
I batteri
I BATTERI sono microrganismi unicellulari, ovvero composti da una singola cellula circondata da una membrana cellulare. Possono avere forme diverse, tra cui sferiche (cocchi), a bastoncelli (bacilli) o a spirale (spirilli). All’interno della cellula batterica si trovano il materiale genetico, sotto forma di DNA circolare, e strutture cellulari specializzate per svolgere varie funzioni, come i ribosomi per la sintesi proteica, fondamentali per la sopravvivenza del batterio stesso. I batteri sopravvivono in numerosi ecosistemi naturali e, proprio per questo, non sempre rappresentano un nemico da combattere; pensiamo, ad esempio, al microbiota intestinale, ovvero la flora batterica che costituisce un elemento essenziale per il corretto funzionamento del nostro intestino. Tuttavia, alcuni batteri possono essere patogeni, ovvero causare malattie non solo negli esseri umani, ma anche negli animali e nelle piante. L'esempio più comune di infezione batterica nel corso dell'inverno è l'infezione da streptococco: questo batterio è responsabile, soprattutto, di infezioni della gola (faringiti e tonsilliti), che risulta arrossata, dolente e con possibile presenza di placche di pus. La prevenzione delle infezioni batteriche si attua con una corretta igiene personale e con l’assunzione dei cosiddetti lisati batterici, medicinali che contengono cellule batteriche frammentate con lo scopo di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere le più comuni infezioni delle vie respiratorie, mentre il trattamento va eseguito con l'assunzione di antibiotici.
I virus
I VIRUS sono, invece, microrganismi estremamente piccoli che si differenziano dai batteri innanzitutto per la loro struttura: sono, infatti, composti da materiale genetico (che può essere DNA o RNA) ricoperto da un involucro di proteine chiamato capside. La seconda fondamentale differenza riguarda, invece, la loro capacità di sopravvivenza e riproduzione: essi, infatti, non sono in grado di riprodursi autonomamente ma necessitano di entrare in un organismo vivente, più precisamente in una cellula ospite. I virus sono quindi anche chiamati "parassiti obbligati". Al di fuori di un organismo ospite, quindi, i virus non sopravvivono a lungo. Non appena un virus riesce a colonizzare un ospite, inizia il processo di replicazione, che permette di intaccare i tessuti circostanti provocando un'infezione. Tra i più comuni virus ricordiamo i virus influenzali (tra i quali il coronavirus), i rinovirus, l’herpes virus, gli enterovirus, i lentivirus (che causano l’HIV). L’arma più efficace per prevenire le infezioni virali è la somministrazione di vaccini specifici, ma esistono comunque in commercio farmaci antivirali usati come trattamento solo in determinati casi.
Il fattore che accomuna batteri e virus è la modalità di trasmissione da un individuo ad un altro: essi, infatti, si trasmettono principalmente penetrando attraverso le mucose, le più comuni delle quali sono quelle delle vie aeree, anche se esistono altre vie di trasmissione, come ferite (la pelle integra costituisce infatti una barriera non superabile) o rapporti sessuali non protetti.
Dopo questa premessa, che ci ha permesso di avere un quadro generale di questi agenti patogeni, focalizziamo la nostra attenzione sui virus maggiormente presenti nel corso dell'inverno, ovvero virus del raffreddore, dell'influenza e, dal 2020, del COVID-19.
A differenza dei batteri, i virus sono caratterizzati da una continua mutazione genetica. Le mutazioni sono considerate la base dell’evoluzione: esse, infatti, insorgono in modo totalmente spontaneo e casuale in quanto dovute ad errori di copiatura del materiale genetico. Le mutazioni si diffondono, poi, o casualmente per spostamento del virus stesso o per selezione naturale, tenendo conto del fatto che alcune di queste mutazioni danno al virus un vantaggio evolutivo, che gli permette di sopravvivere meglio nell’organismo ospite. Il vantaggio di un virus non è tanto, infatti, essere virulento e letale per l’organismo ospite, quanto essere contagioso: diventando più contagioso, la mutazione avrà più successo e si diffonderà maggiormente.
Questo è proprio quello che è successo dal 2020 con il virus del COVID-19: le prime infezioni di questo agente patogeno sono risultate letali per l'organismo ospite perché potrebbe esserci stato un passaggio di specie e, di conseguenza, una fase di adattamento ma le continue casuali mutazioni genetiche hanno portato a svariati ceppi virali meno virulenti ma maggiormente infettivi. Ad oggi, infatti, questo virus è paragonato, considerando la morbilità, ad un'influenza stagionale. Chiaro è, come appunto per l'influenza, che se il virus infetta un individuo già particolarmente compromesso in termini di salute (il cosiddetto “paziente fragile”), l'infezione potrebbe comunque essere letale.
Da qui la necessità di proteggere l'organismo dalle più comuni infezioni virali, ma come? L'unico modo per permettere al nostro organismo di combattere un'infezione virale è il vaccino, che consente di produrre anticorpi specifici nei confronti di un determinato ceppo virale. Il vaccino, solitamente, contiene il virus stesso inattivato (quindi incapace di generare la malattia) o frammenti di virus; una volta entrato nell’organismo, il vaccino stimola il sistema immunitario a reagire creando anticorpi specifici nei confronti di quel ceppo virale, in modo da poter intervenire immediatamente al contatto con il virus, se contratto da un altro individuo. I vaccini antiinfluenzali differiscono di anno in anno proprio per le mutazioni genetiche dei virus stessi, quindi ogni anno vanno somministrati perchè differenti da quelli dell'anno precedente. Per quanto riguarda il comune raffreddore, invece, non si attuano vaccinazioni ma solo terapie sintomatiche in caso di infezione in quanto le mutazioni sono continue nel corso dello stesso inverno: le infezioni possono essere numerose durante la stagione e gli anticorpi creati con una vaccinazione non sarebbero utili per un'infezione successiva!
Per permettere al nostro organismo di reagire al meglio a qualsiasi infezione, sia essa batterica o virale, un'immunostimolazione naturale può essere d'aiuto: i principali prodotti utilizzati sono a base di vitamina C, vitamina D, lattoferrina e zinco.
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