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FREDDO…GHIACCIO…A CHI NON E’ SUCCESSO DI FINIRE GAMBE ALL’ ARIA???


La stagione invernale è caratterizzata da una serie di problematiche e malanni conseguenti del freddo: influenza, tosse, febbre, raffreddore….tutti sintomi e malanni assolutamente molto comuni e diffusi, contro i quali si possono provare ad attuare tutta una serie di misure preventive atte a ridurne l’incidenza….tutte cose molto note di cui abbiamo anche noi già ampiamente trattato.


L’inverno con il suo freddo porta con sé un altro comunissimo rischio, di cui si parla poco perché a parte casi particolari non determina conseguenze: le cadute sul ghiaccio!!


A chi non è capitato almeno una volta di perdere l’equilibrio scivolando sul terreno ghiacciato e cadere a gambe all’aria in modo spesso goffo senza conseguenze serie? Certo, le cadute possono essere molto pericolose, soprattutto nelle persone anziane; una frattura agli arti inferiori (tipicamente a rischio il bacino o il femore, con conseguenze molto pesanti per la persona colpita, soprattutto se anziana!) o agli arti superiori, improvvisamente sollecitati a sostenere il corpo che cade rovinosamente a terra sono eventi non certo improbabili e potenzialmente molto problematici da gestire.


In realtà scivolare o cadere sul ghiaccio è talmente comune e frequente che di fatto l’ipotesi più probabile è procurarsi un semplice trauma fastidioso ma guaribile in poco tempo.


A seconda della parte del corpo interessata e della modalità della caduta, potremmo suddividere i traumi accidentali da caduta in tre grandi categorie:

  • Traumi contusivi

  • Traumi distorsivi

  • Traumi muscolari

Ciascuna tipologia presenta caratteristiche ovviamente molto differenti e conseguentemente necessita di approcci e rimedi diversi e dedicati, accomunati dal fatto di essere in tutti i casi in prima battuta rimedi ad applicazione topica, siano essi creme, pomate, gel o cerotti transdermici.


TRAUMI CONTUSIVI: parliamo del classico ematoma che porterà il ben noto livido; la caduta non provoca nessun’altra conseguenza se non la classica e comunissima botta; la parte interessata si gonfia (si produce un edema infiammatorio a livello locale), si arrossa, duole e in breve tempo si presenterà un livido scuro che nei giorni successivi lentamente si sgonfierà cambiando le gradazioni di colore (dal viola al verde al giallo ecc…la ben nota degradazione degli elementi del sangue); in casi come questi si può scegliere di non fare nulla e lasciare che il trauma contusivo guarisca da solo, dato che a parte un po’ di fastidio o dolore non ci sono reali conseguenze né nel breve né nel medio-lungo termine, oppure si può decidere di ricorrere a un rimedio specifico, come detto pomate o gel contenenti principi attivi che possono essere delle sostanze Eparinoidi (la vecchia formulazione del notissimo Lasonil, ora del tutto differente dall’originale, vale come esempio conosciuto a tutti coloro che hanno almeno trent’anni), in grado di far riassorbire l’edema prodotto dalla contusione, oppure sostanze fitoterapiche, come ad esempio Arnica, Bromelina, Escina, Iperico, Ippocastano, sostanze antinfiammatorie in grado di esplicare una azione vasotonica utile anche in questo caso a far sgonfiare la parte interessata.


TRAUMI DISTORSIVI: una caduta improvvisa può essere sicuramente molto goffa nelle modalità, ma proprio perché non prevista può generare torsioni innaturali e spesso violente agli arti inferiori e alle loro capsule articolari. In casi come questi, scongiurato il rischio di possibili lesioni a carico dei legamenti (tipicamente a rischio ginocchia e caviglie), le conseguenze sono rigonfiamenti e dolori localizzati; i rimedi, oltre al ghiaccio, utilissimo sia nelle primissime fasi sia successivamente per agevolare il processo di riduzione del gonfiore e di riassorbimento dell’edema, sono antinfiammatori ad uso topico: oltre alle sostanze fitoterapiche elencate sopra (l’Arnica è un antinfiammatorio eccellente) che si rivelano anche in questo caso perfettamente indicate, si possono utilizzare preparati a base dei comuni principi attivi antinfiammatori, quali Diclofenac, Ibuprofene, Naprossene.


TRAUMI MUSCOLARI: questa è una categoria di problematiche conseguenti a cadute e scivolate a causa del ghiaccio non meno frequente delle precedenti; un movimento innaturale può provocare un improvviso e violento movimento di iperestensione di un arto con conseguente allungamento improvviso e violento di uno o più corpi muscolari. I muscoli sono tessuti elastici, appositamente creati per alternare, nello svolgimento della loro funzione fisiologica, contrazioni ed elongazioni; sono però tessuti che lavorano al meglio se tenuti ben in caldo (e il contesto di cui stiamo parlando non favorisce il riscaldamento muscolare) e se sollecitati in modo graduale; un brusco movimento crea invece i presupposti per un pessimo lavoro….da qui possibili stiramenti o contratture. I rimedi in casi come questo prevedono terapia del caldo (nei precedenti casi era preferibile il freddo….) ed utilizzo di preparati contenenti sostanze in grado di agire sulla contrattilità muscolare, quali la Tiocolchiside, in creme o schiume locali.


In tutti i casi, se gli approcci iniziali di automedicazione non dovessero essere sufficienti, è opportuno rivolgersi al medico o eseguire esami specialistici più approfonditi.

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