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SINDROME DI PRIMAVERA

La primavera è una stagione dell’anno in cui la natura rinasce ed esplode in una nuova vita di colori e profumi: fiori che compaiono ovunque, frutti che germogliano negli orti coltivati sapientemente e nei prati, nei boschi, in campagna…ovunque. La natura riesplode in tutta la sua potenza e il suo splendore. La primavera è la stagione in cui le giornate diventano più lunghe e il tepore nell’aria più piacevole, e tutto sembra far pensare al periodo più bello, positivo e radioso dell’anno. Tuttavia, la primavera è anche la stagione di passaggio dall’inverno con i suoi rigori all’estate, e questo passaggio induce una serie di fenomeni a carico dell’organismo, sia da un punto di vista fisico che, soprattutto, psicologico, tutt’altro che semplici da affrontare. Quanti di noi non hanno infatti mai sentito parlare della cosiddetta “sindrome primaverile”, ovvero di quella riduzione a tutto tondo della qualità delle performance, come detto, sia fisiche che psichiche? A livello psichico si vive una sorta di inedia, un’indolenza che si traduce in una smorzata scintilla necessaria ad affrontare e svolgere le attività della vita quotidiana; fisicamente sembrano invece sempre mancare le energie necessarie per affrontare la giornata. 

L’approccio migliore quando si tratta di fenomeni “naturali” e fisiologici sarebbe sempre quello di non opporsi bensì assecondare il cambiamento, concedendo al corpo e alla mente il tempo necessario ad adattarsi al ciclo delle stagioni: purtroppo questo banale suggerimento si scontra con le esigenze di vita quotidiana che non si ferma, non rallenta, non si modifica in ragione del ritmo delle stagioni; per questa ragione può essere utile e talvolta persino necessario ricorrere ad un supporto esterno.

Venendo dalla stagione fredda e dai suoi malanni, in molti casi questi deficit sono conseguenza dei sintomi sofferti e delle terapie, a volte dovendo ricorrere all’assunzione di antibiotici, cui si è dovuto fare ricorso, magari anche più volte durante l’inverno; senza entrare nello specifico di teorie medico-filosofiche  più complesse, banalmente la sola etimologia greca del termine “antibiotico” (anti-bios, letteralmente “contro la vita”, ovviamente dei batteri patogeni responsabili delle malattie) fa riferimento a qualcosa che non favorisce lo sviluppo e la vitalità dell’organismo, per cui ad un ciclo di farmaci di questo genere andrebbe accompagnato o fatto seguire un supporto “pro-biotico” , ovvero favorente la vita e la vitalità . A titolo esemplificativo è assai noto e diffuso l’utilizzo di probiotici intestinali (fermenti lattici) in concomitanza di terapie antibiotiche per impedire l’eccessivo impoverimento della flora batterica, positiva, intestinale; tale impoverimento comporterebbe come noto problematiche sia in termini sintomatici, per esempio diarree, sia per quanto concerne lo sviluppo delle difese immunitarie, la cui prima linea risiede proprio a livello della flora batterica intestinale. È chiaro che cicli di probiotici (addizionati di Vitamine del gruppo B e di prebiotici, ovvero nutrienti in grado di nutrire la neo-colonia batterica in via di formazione a livello intestinale) sono decisamente un valido supporto anche in assenza di concomitanti terapie antibiotiche.

Allargando il discorso a tutto l’organismo, molto utile può risultare una integrazione di vitamine e minerali, necessario supporto per le funzionalità di un organismo sano e performante. Spesso l’alimentazione quotidiana frettolosa e poco varia (necessaria quanto negativa conseguenza dei frenetici ritmi cui ci stiamo progressivamente sempre più rassegnando) è povera di questi elementi; a questo si aggiunga che l’impoverimento intestinale cui abbiamo fatto cenno poco fa comporta una ridotta capacità di assimilazione dei micro-nutrienti presenti nella dieta. Per questa ragione è sempre fondamentale arricchire la nostra alimentazione quotidiana del corretto quantitativo di frutta e verdura fresche, non sottoposte a stress né colturali (preferibili sempre gli alimenti di stagione) né di cottura e preparazione. Quando le condizioni ambientali o contingenti non lo consentono (ritmi ed esigenze di lavoro, turni, pause pranzo inesistenti o quasi), o quando si richiede un surplus di vitamine e minerali essenziali, è opportuno ricorrere ad integratori completi: il mercato offre una gamma davvero vastissima di opportunità, che devono sempre essere considerate un supporto e un arricchimento estemporaneo ad un regime alimentare adeguato.

La primavera è anche il momento per tutti i ragazzi delle scuole, ai diversi livelli, nel quale concentrare i propri sforzi per prepararsi nel modo migliore al traguardo finale degli esami da sostenere prima del riposo estivo. E’ chiaro a questo punto che se mettiamo insieme i concetti espressi in questa premessa ci rendiamo conto che può essere davvero difficile trovare la giusta spinta per dedicarsi allo studio (ma anche alle attività lavorative in generale) in una parte dell’anno in cui prevalgono stanchezza mentale e indolenza. Proviamo ad affrontare ancora una volta la questione da un duplice punto di vista, senza dare all’uno o all’altro una minore o maggiore importanza e rilevanza, e quindi senza suggerire un rimedio prima che un altro per agevolare l’interessato, perché di fatto le due sfere si compenetrano a vicenda e la scelta di approcciare un aspetto prima dell’altro può essere più propriamente conseguente a una scelta del singolo individuo:

  • ASPETTO FISICO-ATTITUDINALE: calo di energia e stanchezza, riduzione della concentrazione, difficoltà a mantenere alto il livello di studio per un periodo prolungato

  • ASPETTO PSICOLOGICO: ansia, irritabilità, tensione crescente, nervosismo, difficoltà a trovare lo stimolo a dare il massimo per l’ultimo sforzo


Quando poco fa si è detto che il migliore approccio sarebbe quello di assecondare i segnali che vengono dal proprio corpo, si intendeva dire che non si dovrebbe forzare sé stessi oltre il livello che si è in grado di raggiungere né si dovrebbe pretendere da sé stessi quel che al momento non si può dare; per questa ragione, nella scelta se assumere o meno un integratore, bisogna fare delle valutazioni più ampie e corrette possibili, tenendo conto del fatto che questi prodotti, in quanto tali (ovvero “integratori”), sono sempre da intendersi come potenzialmente utili ma mai necessari e soprattutto non possono eliminare le conseguenze delle condizioni esterne ambientali:

  • INTEGRATORI PRO-ENERGETICI E VITAMINICI: possono generare un effetto benefico e propulsivo a tutto tondo. Non bisogna mai dimenticare che può essere meno semplice di quanto si immagini stabilire il confine tra deficit fisici e deficit psichici quando arriva il cambio di stagione: un essere umano è un tutt’uno e ridare slancio ed energia al fisico con integratori specifici quali per esempio Creatina, Carnitina, Arginina può determinare un aumento significativo della capacità di rendere a livello mentale; tali sostanze agiscono alimentando il ciclo di produzione di energia necessaria a livello fisico per sostenere i processi biologici. Spesso gli integratori pro energetici sono formulati associando queste sostanze ad altre che possano essere consumate, quali per esempio zuccheri a rapida assimilazione come le Maltodestrine. Allo stesso tempo, essendo le vitamine elementi essenziali al corretto svolgimento delle funzionalità fisiologiche, reintegrare il giusto apporto di tali nutrienti non può che generare beneficio all’intero organismo.

  • INTEGRATORI PER AUMENTARE LA CONCENTRAZIONE: contengono sostanze in grado di agire a livello cerebrale: tra questi i più utilizzati sono il GINSENG, l’ELEUTEROCOCCO (che del Ginseng comunemente noto è una variante molto simile) e la FOSFOSERINA. I primi due agiscono come stimolanti del sistema nervoso centrale, coadiuvando l’individuo nel trovare la giusta motivazione per affrontare le incombenze cui è chiamato (effetto “adattogeno”); non sono propriamente degli eccitanti ma possono indurre un aumento talora non controllato del tono dell’umore con comparsa di effetti indesiderati quali nervosismo, irritabilità e disturbi del sonno e del riposo. Queste sostanze vanno sicuramente assunte nella prima parte della giornata e certamente sono da evitare in pazienti in terapia con farmaci psico-attivi, siano essi antidepressivi o ansiolitici; altrettanta cautela andrà osservata verso pazienti con problematiche a livello cardiaco per effetto sul sistema nervoso autonomo (quello che regola le emozioni attraverso le cosiddette “catecolamine” quali Adrenalina e Serotonina), in grado di interferire sulla regolazione del battito cardiaco. La Fosfoserina è invece un amminoacido cui vengono attribuite svariate proprietà benefiche a livello mentale: ha un profilo di rischio molto basso ed è utilizzabile per tutti; la Fosfoserina non è ovviamente in grado di far superare un esame a chi non ha studiato o di produrre un soddisfacente risultato lavorativo ad un operatore che non si è applicato adeguatamente, ma è certamente indicata per aumentare le capacità cognitive, la memoria e la concentrazione, prerequisiti essenziali per l’ottenimento dei risultati di studio attesi: il superamento degli esami prima delle meritate vacanze estive!!!

  • RIMEDI PER LENIRE ANSIA E AGITAZIONE: contengono sostanze di origine naturale in grado di “smorzare” (azione sedativa) oppure di “modulare” (azione sul tono dell’umore) le emozioni quando queste sono fuori controllo, al punto da creare disagio all’individuo e impedire di rendere al massimo delle proprie potenzialità. Quando si parla di sfera emotiva, si entra in un ambito tutt’altro che semplice perché la scelta del giusto approccio può essere complicata, e spesso la cosa migliore è mixare, dosando con cautela e attenzione, diverse sostanze. Accanto a sostanze calmanti assai note come BIANCOSPINO, PASSIFLORA, VALERIANA, ESCOLZIA, CAMOMILLA, MELISSA, ce ne sono altre come TRIPTOFANO e LACTIUM in grado di mimare l’azione fisiologica della Serotonina, nota come l’ormone dell’umore. Per fare un paragone facilmente comprensibile, soprattutto a chi ha almeno una quarantina d’anni, possiamo ricordare le vecchie radio con le due manopole, una per il volume (sostanze sedative) e una per la sintonia (sostanze serotoninergiche)…..agire in modo bilanciato su entrambe consentiva di regolare la sintonia al meglio per poi godere appieno e a pieno volume della nostra musica preferita


Scegliere un approccio piuttosto che un altro richiede una attenta analisi dell’individuo e di quali possono essere in prima battuta i deficit su cui scegliere di agire, senza mai dimenticare che un essere vivente è un tutt’uno di fisico e psiche e quindi non è assolutamente detto che un approccio possa essere giusto e uno sbagliato.

La primavera è anche la stagione in cui le giornate diventano più lunghe e il tepore nell’aria più piacevole, e questo induce anche le persone più pigre e meno abituate a dedicarsi a fare attività fisica e praticare sport. La primavera è anche la stagione che precede l’estate e con essa la temutissima “prova-costume” che costituisce, soprattutto nella nostra società attuale molto (spesso troppo, a dire il vero…) concentrata sul culto dell’apparire, una molla che spesso spinge anche i più recalcitranti a muoversi! Ma davvero può essere solo questa la motivazione? Davvero può essere solo l’estetica e la voglia di indossare abiti e costumi ed apparire in forma a spingerci a iniziare allenamenti che normalmente non troviamo la motivazione di seguire con la giusta costanza? Fare attività fisiche è estremamente prezioso da diversi punti di vista, e quello estetico è decisamente il meno importante! Fare sport è importantissimo, a prescindere dal livello e dalla tipologia di allenamento seguiti da ciascuno, principalmente da un punto di vista fisico e in particolare relativamente al benessere cardiovascolare e circolatorio; mantenere un buono stato di forma porta benefici che vanno molto ma molto ma molto oltre la questione estetica….essere in buona forma, peraltro, riallacciandoci al discorso di poco fa, porta a stare bene con sé stessi anche sotto il profilo psicologico e dell’umore. Fare attività fisica rimodella il corpo, ma giova ricordare che il controllo del peso e l’eventuale perdita dei chili in eccesso in alcuni casi può essere decisamente molto opportuno, ma non per una questione estetica: un fisico in sovrappeso comporta uno sforzo fisico superiore al normale, e implica conseguentemente un aumentato rischio di incorrere in problematiche croniche, sia a carico dell’apparato cardiocircolatorio, sia di quello muscolo-scheletrico. Mantenere un corretto peso presenta dunque una serie di vantaggi decisamente molto importanti.


Ciò premesso, anche per quanto concerne l’attività sportiva esistono diversi integratori che possono risultare molto utili per sostenere l’individuo durante gli allenamenti: si fa riferimento ad un ampio novero di preparati contenenti diverse sostanze deputate a svolgere differenti funzioni; Sali minerali, aminoacidi ramificati ed essenziali, substrati energetici, zuccheri complessi a lento o rapido rilascio, stimolanti.

Piccola parentesi: è noto da lungo tempo l’uso improprio e l’abuso di alcune sostanze (per esempio il caso di fine anni novanta in ambito calcistico per un presunto sovradosaggio ed abuso di Creatina) in ambito sportivo così come il ricorso al “doping”, ovvero ad aiuti non leciti e non consentiti, oltre che, ovviamente, molto pericolosi per la salute: in questa sede non ci occuperemo di questo argomento, per evitare il rischio di addentrarci in un ambito troppo vasto, che comprende anche la preservazione della salute nonché l’etica sportiva, ma che porterebbe inevitabilmente fuori tema.


A seconda del grado di impegno fisico richiesto, della frequenza degli allenamenti e del tipo di attività svolta (più o meno esplosiva, più o meno aerobica), diversi sono gli approcci che è meglio seguire; alcune aziende hanno scelto di commercializzare integratori più completi ma anche più generici, altre hanno scelto di differenziare creando linee più ampie con prodotti più specifici a composizione selezionata.

In linea generale, si potrebbe dire che l’integrazione dovrebbe essere più specifica proporzionalmente alla frequenza e intensità degli allenamenti: il target di prodotti a composizione più completa e generica potrebbero essere gli sportivi occasionali con impegno fisico medio-basso, mentre coloro che svolgono attività fisica più frequente con un impegno muscolare ed energetico più elevato dovrebbero rivolgersi ad una integrazione più attenta e specifica.


Obiettivo è migliorare la performance, ridurre l’affaticamento aumentando la resistenza e rendere più rapido e meno faticoso il recupero; ci possono inoltre essere elementi utili al corretto svolgimento delle normali attività dell’organismo per un benessere generale.

Una linea più ampia e completa può infatti comprendere anche vitamine e minerali, così come il Magnesio, implicato non solo nella contrattilità muscolare ma anche nel corretto funzionamento del sistema nervoso. Questa integrazione generica può essere assunta quotidianamente, indipendentemente dagli allenamenti o dall’attività fisica, mentre prodotti a composizione più mirata sono da assumere in concomitanza con l’allenamento.


Vediamo ora nel dettaglio alcuni esempi di integratori specifici:

  • Aminoacidi ramificati (i “mattoni” che costituiscono l’apparato muscolare, essenziali per sviluppare e mantenere il muscolo ed evitare che sforzi fisici intensi e/o prolungati possano generare processi ossidativi a scapito della massa magra del corpo; si assumono sia prima – soprattutto Isoleucina, Leucina e Valina- per predisporsi all’anabolismo proteico , cioè alla strutturazione muscolare, sia dopo –soprattutto Glutammina e Alanina- per ridurre l’accumulo di Acido Lattico ed accelerare il recupero)

  • Zuccheri a diversa velocità di assimilazione (tutti i processi metabolici richiedono combustibile da “bruciare” durante lo sforzo muscolare; a seconda della durata si richiedono diversi gradi e velocità di assimilazione: se l’impegno fisico è prolungato, è essenziale poter avere rifornimenti resi disponibili in modo graduale, o ri-alimentandosi, oppure, se questo non è possibile, come nel caso per esempio del nuoto, consumando progressivamente riserve di zuccheri assimilate precedentemente)

  • Creatina e Carnitina (essenziali per contribuire al processo di produzione delle molecole che costituiscono la benzina per l’apparato muscolare)

  • Sali minerali, soprattutto Magnesio e Potassio, fondamentali soprattutto durante la stagione calda o in caso di attività che comportino una ampia sudorazione, indipendentemente dal fatto che sia di tipo lavorativo o sportivo: infatti col sudore non si perdono solo liquidi ma anche Sali minerali, con aumento del rischio, noto a tutti, di crampi muscolari; Magnesio e Potassio svolgono infatti un’azione essenziale nel rilasciamento della contrazione del muscolo scheletrico. La perdita massiva di liquidi e Sali può determinare inoltre un abbassamento della pressione arteriosa.

  • Ferro e Vitamina B12 (implicati nell’aumento dell’ossigenazione del sangue; se infatti il sangue stesso veicola una quantità maggiore di ossigeno, non si richiede un aumento della pressione sanguigna e della frequenza con cui il cuore si contrae per pompare, e quindi rifornire i tessuti periferici; questo determina una migliore resistenza, soprattutto in attività di tipo aerobico)

  • Ginseng e Guaranà (esempi di stimolanti/adattogeni, sostanze in grado di agire più specificamente a livello mentale: è evidente che ogni attività di qualsivoglia genere richieda sia energia per svolgerla, sia spinta mentale per affrontarla e per resistere quando sforzo e fatica diventano significativi)

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